SPERIMENTAZIONI ANARCHISTE PER IL SOSTEGNO DELLA PSICHE

Ora il nostro collettivo ha preso in cura tutti i volumi della biblioteca popolare nomade che quest’uomo ha coltivato per trent’anni. Abbiamo deciso di non cambiarle il nome perché lei resti certamente popolare ed auspicabilmente nomade, cioè non si fossilizzi, ma stia sempre in ricerca! Ed è molto più che una biblioteca di controcultura apertamente consultabile. È in verità un luogo in cui anche la scrittura stessa, la musica e la comunicazione visiva hanno il loro spazio essenziale: qui scambieremo idee, scriveremo articoli, suoneremo noi stessi, scaricheremo illegalmente per diffondere liberamente. Cose un po’ di nicchia, un po’ per appassionati, ma sempre mirate alla riconquista del nostro tempo, della libertà di scannarci per le nostre differenze e idee senza la paura di ferirsi.

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Il fatto è che se di umanità si parla dicendo anarchia, allora porca troia bisogna intendere anche tutto quel contenitore psichico universale dove abbiamo stipato secoli e secoli di esperienze sensoriali che poi sono diventate memoria storica! La strada che si è fatta è davvero breve da un punto di vista cosmico, certo, ma dalla prospettiva umana cambia tutto. Lasciare un libro al mondo è un bellissimo modo di rimanere incastrati alla vita; che magari muori senza aver capito un cazzo ma ti sei fatto delle domande che qualcuno dopo si farà a sua volta; più domande riusciamo ad archiviarci e meno tempo impiegherà ogni generazione successiva ad assorbirne i concetti, elaborare altre domande più complesse e magari una volta su mille arrivare a un pezzettino di risposta. Per questo dobbiamo sapere che punti fondamentali dell’anarchia e della condizione umana sono la curiosità e la condivisione!

La divulgazione libera è dunque da intendersi come atto consapevolissimo e responsabile, la cui portata è stata quantomeno mondiale nei millenni che hanno preceduto l’invenzione della proprietà privata e poi del copyright. Cosa ancor più bella è che questa propulsione tutta di spirito anarchico è forse l’unica cosa che ci ha tenuto tanto in vita come collettività e non può essere arrestata dalle leggi degli stati o dagli sforzi delle associazioni.

P.S.: ti consiglio di leggere qualcosa sul collettivo di scrittura Wu Ming!